Lagonegro: Consiglio Comunale ‘aperto’ sulla scuola di Piazza della Repubblica

Quasi tre ore di dibattito ma nessuna delle due proposte presentate, alla fine, hanno avuto il sostegno maggioritario dei consiglieri presenti, e dunque, sono state respinte.

Il tema approfondito dal Consiglio Comunale aperto  guidato dal presidente Emidio Franchino che ha sudato le epiche sette camicie di Ercole per stabilire nel corso del dibattito calma e regole,  ha riguardato la Scuola di Piazza della Repubblica. In seguito ad un cospicuo finanziamento dal Pnrr, la storica struttura scolastica avrebbe dovuta essere demolita e ricostruita. Ma questa opportunità è apparsa alla Maggioranza dei consiglieri troppo rischiosa, un vero salto nel buio, considerando una serie di precedenti ad iniziare dal palazzetto dello sport, demolito, ma al momento non ricostruito.

Il progetto della scuola ha certamente pagato il prezzo del cambio politico alla guida della città. I nuovi amministratori hanno messo in campo nuove idee ed hanno preferito non imbarcarsi nella demolizione della struttura.

Prima di sintetizzare le posizioni emerse, anticipiamo che, nel corso di questi giorni,  su questo sito, ‘in pillole’ evidenzieremo tutta una serie di aspetti molto interessanti emersi dalla seduta consiliare: fatiscenza edilizia pubblica, rapporto con la scuola, rapporto con l’Ufficio Tecnico, Regolamento comunale…

La posizione della Giunta Comunale, della maggioranza e del sindaco Salvatore Falabella. La demolizione e la ricostruzione creano dubbi crescenti e mettono in pericolo lo svolgimento delle attività scolastiche nel medio periodo. Vi è l’aggiornamento prezzi dell’opera che genera più di qualche interrogativo. L’impegno è massimo per reperire fondi alternativi tesi a mettere a norma la scuola alla quale i cittadini lagonegresi sono assai legati. La scelta di puntare su questo edificio da parte della precedente sindaca è avvenuta in completa solitudine senza un minimo di coinvolgimento.

La posizione del gruppo consiliare rappresentato da Maria Di Lascio e Maria Palermo. E’ un errore perdere quasi 4 milioni di euro di finanziamento. Tra l’altro primo o poi si dovrà comunque mettere mano strutturalmente alla scuola perchè sono emersi in modo evidente, proprio in questi mesi, deficit assai pericolosi, sia a livello statico che funzionale. Tra l’altro, prima o poi verrà il giorno in cui gli alunni, seppur temporaneamente, dovranno essere spostati in qualche altra struttura per effettuare i lavori necessari. Attenzione deve essere posta agli eventuali danni  erariali che potrebbero essere chiesti in seguito alle rivendicazioni del progettista se l’opera non si cantierizza. E’ assurdo che si rifiutano oggi 4 milioni di euro dalla Stato (di fatto gratuitamente) e poi, tra qualche anno, questa somma andrà chiesta ai cittadini di Lagonegro.

La posizione del gruppo consiliare rappresentato da Concetta Falabella e Anita Buldo. L’istruzione va posta al centro dell’interesse, da 20 anni non si fa nulla in questa direzione. Il lassismo è stato grave perchè Lagonegro è nota ed ammirata per la sua offerta scolastica. Sarebbe importante che un tecnico incaricato evidenziasse tutte le problematiche  dell’edificio: crepe, palestra,bagni per disabili,eventuali debolezze strutturali che influirebbero sulla tenuta sismica.  Dovrà essere ascoltata l’istituzione scolastica e, ovviamente, l’Ufficio tecnico; a quel punto si dovrebbero trovare delle risorse (magari con un mutuo) per mettere al più presto in sicurezza e rinnovata funzionalità la scuola.

 

 

 

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