La ramiera di Nemoli (l’articolo mai pubblicato dell’ing. Filardi sull’Eco)

La Ramiera è ubicata in località Ferriera del comune di Nemoli ed è riportata in mappa nel foglio n° 8 particelle n° 11 e 188, coordinate geografiche 40° 4’ 39” N, 15° 47’ 54” E (40°,07749; 15°,79830), poco distante dalla strada panoramica del Roccazzo (SP. 45 Bis km 1).

Allo stato attuale si presenta solo con le strutture murarie priva della copertura ma ancora abbastanza leggibile della sua funzione. E’ costituita da due ampi ambienti di cui uno conserva due grandi camini, di cui uno quasi integro. Particolarmente interessante è la struttura dell’antico condotto dell’acqua formato da un grande canale retto da archi in pietra ancora praticamente integro. Grosse pietre lavorate a scalpello testimoniano il livello di fattura e di importanza della struttura.

L’acqua, derivata dal vicino fiume Sonante o fiumara di Maschera (antico nome della contrada), attraverso un canale rivestito in pietra raggiungeva la struttura e generava il movimento di una grande ruota (probabilmente in legno) che azionava il grande martello indispensabile per il modellamento della lamiera di rame.

La Ramiera era una di una serie di strutture industriali poste in serie lungo il condotto dell’acqua fonte di energia. Nelle immediate vicinanze oltre a diversi mulini (uno ancora oggi funzionante) erano una ferriera, una gualchiera e una maccaronera. Erano presenti anche vari laboratori artigiani legati alla lavorazione del rame e di cui si conservano vari resti costituiti da ruderi di fabbricati.

Attualmente la Ramiera è di proprietà privata ed è in uno stato di abbandono usata come ovile.

Originariamente della famiglia Pinelli, signori di Rivello, passò in proprietà alla Università di Rivello con atto della Restituta Libertas del 1719 redatto tra Oronzo Pinelli e l’Università. Con la divisione tra i comuni di Rivello e Nemoli (l’antico casale di Bosco), decreto di Ferdinando II di Borbone del 08.12.1833, a partire dal 01 gennaio 1834 la Ramiera toccò al nuovo comune perché più vicino a quest’ultimo.

La struttura veniva affidata in gestione a privati con regolare gara di appalto e il comune ne riscuoteva una rendita documentata nei bilanci dell’Ente.

Con delibera del 1863 il comune di Nemoli ne decretava la vendita a privati per estinguere  un debito con la famiglia dei proprietari originali ( Pinelli-Belmonte-Ravaschieri). L’attività produttiva si è esaurita nei primi anni dello scorso secolo.

Molto probabilmente la nascita dell’attività di lavorazione del rame e la costruzione della Ramiera risale alla fine del 1500 perché menzionata già in riferimento al primo atto che sanciva il riscatto dalla feudalità della Università di Rivello  dalla famiglia Pinelli, avvenuta proprio in quel secolo. L’attività industriale vide la crescita del Casale del Bosco che in meno di un secolo vide crescere gli abitanti da 20 anime (fine del 1500) a circa mille abitanti (fine del 1600).

– ing. Antonio Filardi –

Le pietre lavorate

 

 

Il condotto dell’acqua

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