Il Comandante va in pensione. La lettera di saluti e ringraziamenti del Cap. Egidio Giordano di Latronico

È arrivato il momento di separarmi dalla divisa che ho indossato con orgoglio e passione per oltre trent’anni. Una divisa che mi ha regalato momenti di gioia alternati ad altri di preoccupazione e tensioni.

 

Il mio viaggio con la Polizia Municipale, cominciato il 20 febbraio del 1991, si conclude oggi, 31 Agosto 2023, vigilia della festa del nostro amato Santo Patrono S. Egidio Abate.

Quel viaggio iniziò insieme all’Ispettore Superiore Pietro Sensi, che è stato un mirabile compagno di viaggio. In questo tempo abbastanza lungo per stimarsi, conoscersi e diventare amici, ci siamo sostenuti a vicenda in un meraviglioso gioco di squadra. Qualche screzio, ma mai sopraffatti dalla gelosia o peggio dall’invidia. Per questo ho sentito il dovere di ringraziare Lui per primo.

Grazie Pietro, è stato un onore averti avuto fianco a fianco in questa difficile professione, tanto più delicata perché da svolgere nel proprio paese tra gli affetti familiari, gli amici, i conoscenti.

 

Tra i primi, non posso non ringraziare le ultime più dirette collaboratrici, le giovanissime colleghe Agenti: Luana Molfese e Sonia Ventimiglia.

Ho cercato in questo periodo di lavoro insieme, che è sicuramente un tempo brevissimo, di trasferire a Voi l’esperienza di tanti anni di lavoro da Vigile, non so se ci sono riuscito ma so ciò che voi avete dato a me in questi ultimi due anni:

– un ritrovato piacere di recarmi sul posto di lavoro, perché sapevo di trovare persone che con il loro sorriso, la loro educazione, la loro voglia di fare avrebbero illuminato la mia quotidiana giornata di lavoro;

– la speranza che l’esperienza di lavoro di tanti anni non verrà via con me, ma con voi resterà nella casa comunale, perché è già vostra, al servizio della Comunità.

Grazie Luana, grazie Sonia, per la vostra dolcezza e delicatezza, per il vostro affetto, per il rispetto verso la mia persona che ho sentito dal primo giorno che siete arrivate e per ogni giorno che sono stato con voi; è stato un onore e un piacere lavorare insieme a Voi.    Da sempre ho coltivato l’ambizione di mettere in mare una barca che resistesse nel tempo, sia nel lavoro che per dare memoria al mio Paese.

Sono convinto che voi, Pietro, Luana, Sonia, in ambito lavorativo, questa barca la saprete ben governare per il bene di Latronico e della Polizia Locale del Comune, che non dimenticatelo mai, ha una storia di oltre un secolo, di cui voi/noi siamo parte.

 

Ecco, il bene del mio Paese è stata la stella polare che ha regolato la mia azione di cittadino e quella lavorativa, quest’ultima fatta, per quanto possibile, di pazienza, di confronto, di buon senso, di oculato bilanciamento di interessi spesso in contrasto tra di

loro, di scelte non affrettate ma ponderate, di autorevolezza, di coscienza dei miei limiti, di umiltà, di passione per il lavoro e, di disponibilità incondizionata verso tutti.

Una disponibilità, che ho messo a servizio del cittadino, di ogni cittadino, senza mai diventare però servo di esso. Una disponibilità che si è nutrita di intransigenza per il rispetto dell’educazione, della persona, del lavoro e della dignità propria e degli altri; del guardare al bene comune cercando di avere gli occhi negli occhi e nel cuore degli altri.

 

Comandare. Questa è sicuramente la cosa più difficile da imparare. Come ha detto il Generale di Brigata aerea Maurizio De Rinaldis, già Comandante delle frecce tricolori: “di certo non si nasce comandanti, lo si diventa con gli anni, a volte senza percepirlo, a volte senza esserne coscienti”.

In questi anni, spesse volte mi sono chiesto: Ma che vuol dire comandare? Quanti, quali sono le caratteristiche che un comandante deve avere? A cosa deve essere sensibile e attento?

Le risposte non le ho trovate da nessuna parte, non in un testo, non in un manuale, non in un metodo. È il comandare stesso che te lo insegna. Ma bisogna avere la forza, il coraggio e l’umiltà di voler imparare. Bisogna scrutare nell’animo e nei pensieri dei tuoi colleghi e collaboratori. Bisogna imparare ad ascoltare, a formare e formarsi. Bisogna imparare a lavorare in gruppo, imparare a gestire i rapporti, a meritare di essere un leader. La cosa più strana è che tutto questo mi è stato insegnato da Mario, Giuseppe, Aniello, Raimondo, Annelisa, Emidio, Pietro, Umberto, Tonino, Vincenzo, Rita, Luana e Sonia. Loro, con i quali ho avuto l’onore di lavorare fianco a fianco, mi hanno insegnato a comandare. Solo grazie al loro consenso sono riuscito a capire come si comanda, come si dividono gli uomini, si gestiscono risorse, si raggiungono obiettivi, risultati. A comprendere che la decisione, condivisa o imposta, diventa per il gruppo un obiettivo da perseguire con il massimo impegno. Loro, mi hanno fatto capire che i comandati sono l’elemento più prezioso del comando. Non è il comandante che conta, è il gruppo che conta.

Con loro, fra immancabili difficoltà, abbiamo cercato di servire al meglio la collettività, da ognuno di loro ho appreso qualcosa, di ciascuno resterà traccia e memoria nel mio cassetto dei ricordi e degli affetti.

Nella mia memoria resteranno anche i tanti colleghi degli altri Comuni di Basilicata dei quali ho potuto apprezzare qualità umane e professionali.

 

Grazie ai Segretari comunali e a tutti i colleghi Dipendenti comunali, compresi coloro che non sono più in mezzo a noi, ai dipendenti part-time, ai precari (LSU, fortunatamente oggi tutti assunti, RIM, Reddito di cittadinanza), ai giovani che si sono alternati nel servizio civile, ai collaboratori esterni (Assistenti sociali e Psicologi). Anche con tutti voi è stata una bellissima esperienza, un rapporto umano prima che professionale.

Un grazie particolare a Rocco che, con i suoi servigi, è stato sempre disponibile e vicino al Corpo/Servizio della Polizia Locale.

 

Ringrazio i Carabinieri e i loro Comandanti che in questi oltre trent’anni si sono succeduti alla guida della locale Stazione, in modo particolare ringrazio il Comandante Luogotenente Mauro Antinolfi, con il quale per oltre vent’anni, nel rispetto reciproco delle persone, dei ruoli e delle competenze di ognuno, c’è stata una proficua collaborazione che si è trasformata anche in stima ed amicizia.

Grazie ai Comandanti del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare della Stazione di Latronico Gaetano Trotti e Francesco Congedo, e al personale dipendente, per la collaborazione e la stima reciproca.

 

Grazie ai Parroci che hanno guidato e guidano le tre Parrocchie che insistono nel nostro Comune, non solo per il loro essere stati mia guida spirituale ma per la collaborazione che si è sviluppata nel corso degli anni in tutte le occasioni e quando le necessità lo hanno richiesto e per la sincera stima ed amicizia che hanno voluto accordarmi.

 

Grazie alle Associazioni culturali e sportive che con il supporto dei loro volontari hanno contribuito a che le manifestazioni organizzate sul territorio si svolgessero con ordine e sicurezza. Grazie, all’Associazione di Protezione Civile Valle del Sinni, per la presenza nelle emergenze, per la collaborazione che ci ha fatto crescere insieme, umanamente e professionalmente, a servizio del bene comune.

 

Non posso in questo momento non salutare e ricordare gli Amministratori (Assessori, Consiglieri e Presidenti del Consiglio comunale), i Commissari Prefettizi e, soprattutto, i sette Sindaci che si sono succeduti in questi 11878 giorni del mio periodo lavorativo presso l’Ente. Sin dall’inizio della mia assunzione, con gli Amministratori ho cercato di tenere sempre un comportamento rispettoso del ruolo e dei doveri cui il dipendente comunale è tenuto ad osservare. Con loro ho sempre collaborato in maniera costruttiva, franca e leale, verso di loro ho sempre messo in campo prima il dovere e poi, quando la loro tutela lo ha richiesto, i diritti.

Con i Sindaci (Egidio Nicola Ponzo e Fausto Alberto De Maria), durante il quale ho ricoperto il delicato e prestigioso incarico di Comandante del Corpo/Servizio della Polizia Municipale dal 2005 ad oggi, oltre al rapporto dipendente dal ruolo ricoperto, c’è stata una  stretta e proficua collaborazione anche per la realizzazione di rilevanti eventi e iniziative culturali, tra le quali mi piace ricordare: la partecipazione attiva per la riapertura e il funzionamento della Biblioteca comunale, del Museo delle Arti, dei mestieri e della civiltà contadina, l’organizzazione in occasione della commemorazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e quella per la riscoperta della memoria dei latronichesi Brigadiere dei Carabinieri Reali Egidio Lombardi, con il sorvolo su Latronico delle Frecce Tricolori, e quella del pilota Egidio Lorito, la nascita della rete dei Comuni Egidiani ed il rafforzamento del legame con la città di Prato attraverso la riscoperta della memoria del confinato politico Rolando Nannicini e, in ultimo, il ristabilire il rapporto con la “casa madre” del culto del nostro santo Patrono, Saint-Gilles-du-Gard.

A Te, Sindaco, Fausto De Maria, con il quale chiudo oggi la mia vita lavorativa e in rappresentanza di tutti gli altri Sindaci, dico grazie per la fiducia, spesso incondizionata, che hai/avete riposto in me e chiedo scusa se qualche volta sono stato “ruvido” e schietto nel contraddire alcune tue/vostre decisioni, ma l’ho sempre fatto, con onestà intellettuale, con lealtà, animato dal buon senso e nel pieno rispetto dei ruoli e della persona, guardando al bene della Comunità e alla tua/vostra e mia tutela legale. Lavorare nel e per il mio Paese è stato un onore e un privilegio. Ho cercato di farlo con la massima disponibilità, la professionalità, l’impegno, il rigore morale, l’esempio, anche al di fuori dell’orario di servizio.

 

La salvaguardia del rispetto e del ruolo ricoperto da tutto il personale del Corpo/Servizio, il rapporto diretto con i cittadini, il dialogo ed il confronto con essi, la disponibilità a collaborare con il mondo della scuola attraverso le lezioni di educazione stradale e alla legalità, l’attenzione verso le fasce più deboli della popolazione (anziani, bambini, diversamente abili), sono state le armi per costruire autorevolezza e per ottenere sul lavoro il dovuto rispetto verso la mia persona e la mia dignità.

 

L’esperienza lavorativa, che è durata trentadue anni, sei mesi e 18 giorni, talvolta è stata marcata da malintesi, errori e incomprensioni. Perciò, mi sembra questa l’occasione, per chiedere scusa, a ognuno di Voi, colleghi, amministratori, cittadini, se in talune occasioni sono sembrato intransigente, se non sono stato in grado di rispondere alle vostre aspettative. Chiedo umilmente scusa a chi si è sentito offeso da un qualche mio comportamento o rimprovero, da una mia mancanza, che, vi assicuro, non è stata mai intenzionale.

 

A chi, anche se involontariamente, ho arrecato dispiacere chiedo perdono.

 

A ognuno di Voi, dico Grazie per aver fatto parte della mia vita arricchendola con la vostra presenza. A ciascuno esprimo la mia gratitudine, quella gratitudine che, come scriveva il filosofo di origini cinesi Lao Tse “è memoria del cuore”.

Grazie per l’avventura meravigliosa vissuta insieme a Voi, che porterò per sempre nel mio cuore, per gli anni avvenire che Dio vorrà ancora concedermi di vivere.

Grazie per l’affetto che ho percepito in questa esperienza di lavoro e che percepisco in questo momento.

Vi porto nel cuore e per sempre vi custodirò nel cassetto dei ricordi più cari.

 

A suggello di questo mio saluto, mi congedo da Voi con la magia di un verso tratto dall’Amleto di Shakespeare:

Vi lascio del rosmarino, che è per il ricordo,  e le viole, che sono per il pensiero”.

 

Ricordi e pensieri, che spero, così come farò io, porterete sempre dentro di voi.

Siate felici! Con affetto sincero.

 

Latronico, 31 Agosto 2023

 

 

Egidio Giordano

Comandante del Corpo/Servizio della Polizia Locale

Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana

 

 

 

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