La Maggioranza consiliare di Lagonegro lancia un SOS alla Magistratura

L’anno nuovo ha purtroppo confermato la totale incomunicabilità tra Maggioranze e Minoranze. La vera è propria battaglia senza quartiere si consuma su Facebook. Post infuocati denunciano ogni tipo di presunta irregolarità. Dome andrà a finire Lagonegro di questo passo. Rischia, se già non lo è, di diventare lo zimbello di tutto il territorio. Da terza provincia della Basilicata, da patria di De Lorenzo  a ….. (sopra i puntini ognuno può dare la definizione che ritiene).

In queste ore è stato diffuso dalla Maggioranza un documento ufficiale che vi proponiamo che assume quasi il valore di un SOS istituzionale.

 

Molti sanno che, nel maggio del 2023, la lista guidata da Salvatore Falabella, venne eletta a stragrande maggioranza dai cittadini di Lagonegro con un risultato immane: da sola superò la somma dei consensi delle altre due liste con candidate sindache Di Lascio e Iannibelli. Un segnale chiaro di un popolo che sceglieva un cambiamento radicale. La nostra amministrazione ha dovuto misurarsi, però, con ostacoli e difficoltà mai viste prima, in primis con gli uffici che temono denunce dell’opposizione e dunque rallentano i provvedimenti, poi con la stessa opposizione con le continue richieste di accessi agli atti e di documenti mirate al blocco dell’iter amministrativo.

Questo, però è nulla rispetto al sistema che si è messo in piedi per costringerci a dimetterci.

Esiste una pagina anonima di facebook in particolare, ma non la sola, denominata Marsicano Lagonegro che, oltre a pubblicare menzogne, offese gravissime e volgari, omofobe, sessiste, sui membri della maggioranza e i relativi familiari, allo scopo di spaventare e annientarci fino a farci mollare, ha messo in atto una strategia molto più squallida e pericolosa. Con l’uso di droni o immagini prese dall’ alto, probabilmente Google Maps o cose affini, fotografano zone in cui sono allocati immobili appartenenti a componenti della maggioranza e relativi congiunti, si procurano informazioni tecniche da ambienti ben informati e le pubblicano infarcite di menzogne mettendo alla gogna i malcapitati. Così può capitare, come per qualsiasi cittadino, che ci si ritrovi una misera tettoia, un mezzo pollaio o abusi pienamente sanabili, casi che possono riguardare una moltitudine di persone e che possono essere tranquillamente risolti, per essere descritti come delinquenti della peggiore specie. Da lì, poi, scatta la denuncia anonima, quindi i controlli che vengono effettuati dall’ufficio tecnico. Qui vale la pena precisare una cosa: i tecnici che si occupano delle vicende non sono assolutamente condizionati dalla nostra maggioranza, al contrario di quanto qualcuno vorrebbe sostenere, anzi hanno rapporti consolidati con ambienti a noi avversari che vogliono la nostra fine politica. Sono loro a decidere se concedere o meno le sanatorie, quindi…

Questa è la situazione, lo scempio che si consuma quotidianamente nel nostro paese, un’anomalia riconosciuta da tutti, ma rispetto alla quale nessuno interviene. Per noi amministrare è come attraversare un campo minato e i risultati che riusciamo a mettere a segno sono un miracolo. Quella pagina che simpatizza chiaramente per l’opposizione, insieme ad un’altra che prima usava il nome di Forza Italia e poi ha cambiato il nome in Lagonegro Sempre, approfittando dell’anonimato e violando di continuo la legge, vengono usate contro di noi come un’ascia per costringerci a dimetterci e, come se non bastasse, ad isolarci.

Con qualcuno il gioco è riuscito, è stato letteralmente linciato mediaticamente fino a quando si è allontanato da noi ed è stato lasciato in pace. Qualcuno, per salvarsi, si è piegato al loro volere. Il fatto grave è che tali pagine possono agire indisturbate perché nessuno interviene.

Questo significa che in futuro chiunque oserà presentarsi alle elezioni contro lo schieramento che sta dietro quelle pagine, avrà lo stesso trattamento finché al potere non potranno arrivare solo loro. Sono la democrazia e la legalità ad essere in serio pericolo, per questo non possiamo arrenderci.

Qualcuno intervenga, gli organi competenti, la Magistratura, non è possibile che a Lagonegro si possa fare tutto questo in completo regime di impunità.

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