C’è un’Italia che non ha fretta, che conosce ancora il valore del passo, che ascolta i ritmi della natura, che affida alla lentezza la propria visione del mondo. “Transumanza”, il docufilm prodotto dalla Luigi Diotaiuti Foundation e diretto da Giuseppe Ielpo, ha ricevuto il prestigioso Golden Leaf all’Italia Green Film Festival di Roma, uno dei massimi riconoscimenti internazionali dedicati al cinema ambientale e sociale. La premiazione si è svolta nella splendida cornice del Teatro Argentina, durante la serata conclusiva della sesta edizione del festival, condotta da Vittoriana Abate, Pierre Marchionne, Francesca Rasi e Massimiliano Fuksas. A consegnare il Golden Leaf è stato l’attore Enrico Lo Verso. La giuria, presieduta dallo scrittore e attivista Sergio Bambarén, ha visto la partecipazione di grandi nomi del cinema italiano come Giuseppe Tornatore, Michele Placido e Franco Nero, presidente onorario del festival. Diverse le tematiche premiate: crisi climatica, culture rigenerative, diritti ambientali, economie sostenibili, equilibrio tra uomo e natura. “Transumanza non è folklore: è identità, è il modo in cui una comunità dialoga con il paesaggio, con la propria memoria, con il futuro – ha dichiarato Luigi Diotaiuti ricevendo il premio, accolto da una standing ovation –se anche solo una persona, vedendo questo film, sentirà il desiderio di conoscere, proteggere e tramandare questo sapere, allora il nostro viaggio avrà avuto un senso”. Racconto visivo essenziale e potentemente evocativo, “Transumanza” riporta l’attenzione su una pratica ancestrale – il migrare stagionale dei pastori con le loro mandrie – trasformandola in un viaggio simbolico tra passato e futuro. Non è nostalgia: è consapevolezza. È il tentativo di restituire senso, dignità e profondità a gesti che la modernità tende a dimenticare. Nel film, l’esperienza della transumanza è accompagnata dalla voce narrante dello stesso Luigi Diotaiuti, che guida lo spettatore con toni intimi e misurati, tra ricordi, emozioni e riflessioni sul significato profondo del camminare con la terra. Il docufilm segna il debutto nella produzione cinematografica dello chef italo americano da sempre impegnato nella valorizzazione delle radici rurali e del legame profondo tra cibo, terra e comunità. Con la sua Luigi Diotaiuti Foundation, l’autore ha dato vita a un’opera che non si limita a documentare, ma prende posizione. Un film che non si accontenta di mostrare: sente, comprende, restituisce. Alla regia, Giuseppe Ielpo costruisce una narrazione intima e rituale, dove ogni gesto ha il peso del tempo e ogni volto racconta storie taciute. La produzione è stata realizzata da Sincro Produzioni, per la Luigi Diotaiuti Foundation a conferma della volontà di unire linguaggi e sensibilità diverse in un progetto che fa del cinema un atto di cura.