Il busto di Guglielmo Gasparrini che impreziosisce piazza Dante a Castelgrande oggi mi sembra alquanto diverso: sul volto ritratto in posa austera, come era d’uso nell’800, intravedo un sorrisino, un segno di compiacimento appena accennato. La razionalità mi dice che l’effetto è dovuto al riverbero del sole che al tramonto, filtrando tra i tetti e la vegetazione che si snodano lungo corso Gasparrini, gioca con il bronzo del busto, ma mi piace pensare che il motivo sia di altra natura. È che in questa piazza tra qualche giorno – sabato 19 luglio 2025 per la precisione – si terrà la seconda edizione del premio nazionale dedicato proprio all’illustre concittadino che, quando il Regno borbonico veniva inglobato in quello piemontese e nasceva l’Italia, dava lustro al Mezzogiorno con studi all’avanguardia nel campo della botanica, raccogliendo consensi e riconoscimenti in tutta Europa. Evidentemente il Gasparrini bronzeo che ora mi pare sorridere sa che il premio è stato istituito per ricordare la sua figura di scienziato e per invogliare tutti a ristabilire un rapporto rispettoso con la natura e aspetta impaziente di conoscere i vincitori che un’autorevole commissione ha selezionato tra i giovani che hanno presentato la propria tesi di laurea.E sa anche che domenica 20 si potrà visitare il Parco dei Colori, sorto a pochi passi da dove lui è nato, su un prato che tante volte lo ha visto chino a terra ad osservare piante non ancora classificate.
Tutto questo è solo una mia suggestione? Per scoprirlo non ti resta che venire a Castelgrande e partecipare alla seconda edizione del Premio Nazionale Gasparrini.
ls