L’avvocata Concetta Iannibelli di Lagonegro capogruppo del gruppo consiliare Libertà e Progresso, in una articolata nota ha approfondito la questione Monte Sirino eevidenziando le responsabilità del governo Falabella.
“Se si parla e si scrive sugli impianti sciistici del Sirino bisogna conoscere prima di tutto la normativa specialistica che interessa le strutture e le piste altrimenti si cade facilmente in un’arte oratoria illusoria e soprattutto priva di qualunque visione per il futuro, mero esercizio per far credere alla propria Comunità di operare per il bene comune e mantenere fermo quel disappunto che, invece, potrebbe servire per aprire gli occhi ed operare nel verso giusto, senza perdere ulteriore tempo! L’avvocato Iannibelli, capogruppo di libertà e progresso, uno dei gruppi consiliari di minoranza del comune di Lagonegro, ai primi slogan apparsi sui profili social della maggioranza, entusiasta della circostanza che si stesse operando per un’imminente riapertura, anche parziale, degli impianti sciistici del Sirino nel territorio di Lagonegro, quanto meno quelli di collegamento alla Conserva di Lauria, ha rivolto all’ente istanza di accesso agli atti per conoscere nei dettagli la richiesta di finanziamento rivolta dal Sindaco Falabella alla Regione Basilicata per la riattivazione degli impianti del Sirino. Purtroppo, dalla disamina della richiesta, inviata solo in data 27.12.2023 ( troppo tardi per i tempi della politica), quindi, fuori dal tempo massimo per Immaginare una riapertura nella stagione invernale 2023-2024, emerge che la stessa è stata redatta in modo molto generico e, probabilmente, con l’ausilio di un tecnico non specializzato in materia, allo stesso modo di come nel passato era accaduto per lo studio di fattibilità relativo alla demolizione e ricostruzione della scuola di Piazza della Repubblica, il cui esito è risultato nel complesso nefasto per l’amministrazione comunale ( rinuncia totale a 4 milioni di euro- Pnrr). La sensazione, purtroppo, è che il primo cittadino ignori completamente la complessa normativa sul funzionamento delle strutture e si affidi a chi ne sa meno di lui! Siamo ancora lontani da quel tempo in cui la classe politica dovrebbe essere umile, non avere la presunzione di avere la soluzione che la distingue dagli altri per il solo fatto di sentirsi superiori e, quindi, avere quella capacità di confrontarsi con chi realmente conosce la montagna ed ha le competenze tecniche per guidare verso la luce il processo di rinascita. Ciò comporterà, se si continua di questo passo, che difficilmente si potrà ottenere quanto richiesto e che una delle poche vere risorse turistiche del lagonegrese, come per il 2022-2023, continuerà, con il disagio e i danni che apporterà al territorio, a rimanere chiusa per tutto il 2024 ed anche oltre! Il Comune ha fatto richiesta di finanziamento alla Regione per il prolungamento vita tecnica di due impianti: sciovia principianti e sciovia monte Sirino per un importo complessivo di € 445.000. Alla “paginetta” scritta dal Sindaco non è stato allegato nulla! Non un computo metrico, non una relazione redatta da un direttore di esercizio nominato dal Ministero che certifichi il fine vita degli impianti, non un preventivo prodotto da ditte specializzate per giustificare la richiesta e l’economicità della stessa. NULLA! Soprattutto la richiesta denota che chi ha scritto non conosce il Decreto nr. 203/15 sulle revisioni degli impianti. In base a tale decreto, infatti, dopo il prolungamento della vita tecnica, gli impianti vanno sottoposti alle seguenti revisioni: Quinquennale: ogni 5 anni a decorrere dalla data dell’ultima revisione generale. Generale: ogni 10 anni a decorrere dalla data di scadenza della vita tecnica, revisione molto costosa perché bisogna procedere allo smontaggio di tutti gli impianti e alla successiva re-installazione. Senza trascurare ( cosa invece fatta dal Falabella) che per tali revisioni occorre aggiungere i costi del progettista, direttore lavori, responsabile di esercizio e i costi del personale dell’ ansfisa. In fin dei conti, quindi, la richiesta del Comune non solo risulta generica ma è assolutamente antieconomica e poco concreta. Giusto sarebbe stato, invece, formulare in modo appropriato una richiesta per due impianti nuovi le cui revisioni, soprattutto quella generale, sarebbero necessarie dopo il doppio degli anni previsti per impianti vecchi con la conseguenza che l’ente avrebbe guadagnato in termini di visione a medio-lungo termine, recuperando in termini di sicurezza e abbattendo i costi! Ma circostanza ancora più grave è che nei lavori elencati nella richiesta fatta alla Regione Basilicata il Sindaco ha omesso completamente di chiedere i fondi per eseguire la revisione quinquennale della sciovia di collegamento tra il versante di Lauria con quello di Lagonegro. Tale revisione fu eseguita a dicembre 2018, pertanto doveva essere fatta entro fine 2023! Allo stesso tempo nessun accenno al ponte crollato, collegamento necessario per gli sciatori. Il potere, diceva Bertrand Russel, non è altro che la capacità di tradurre un sogno, un’idea in realtà, in una realizzazione concreta. Se ne può concludere che solo chi è capace di fare questo è un bravo politico! DUBITO ERGO SUM! ”