Ecco quanto ha dichiarato il primo cittadino di Lagonegro Salvatore Falabella sul clima intimidatorio che si registra da tempo in città.
“In relazione alle riferite minacce, subite dalle Consigliere Comunali Palermo e Di Lascio, veicolate attraverso telefonate anonime, esprimo ferma condanna a nome mio e dell’Amministrazione Comunale di Lagonegro.
In un contesto di crescenti attacchi diffamatori, portati avanti soprattutto attraverso i social network, nel tentativo di minare il lavoro dell’amministrazione e le sue persone, comprendo appieno la frustrazione che si prova nell’essere destinatari di atti riprovevoli di questo genere.
È questa l’occasione per stigmatizzare ogni forma di violenza, fisica e verbale, perpetrata in qualsiasi modalità, de visu o tramite strumenti tecnologici. In particolare condanno:
• minacce di morte o di lesioni fisiche comunque comunicate;
• violenza verbale espressa in forma di comunicazione orale diretta o attraverso mezzi di comunicazione social, soprattutto in versione anonima, come l’uso di pagine social anonime (tipo “Marsicano”) ingiuriose ed infamanti, che linciano pubblicamente con post diffamatori, sessisti, omofobi, offensivi della reputazione di mogli, madri, mariti, figli e affini di amministratori, al solo fine intimidatorio, per determinarne le dimissioni e la rinuncia ad assolvere il ruolo democraticamente ottenuto attraverso il voto;
• minacce di denuncia rivolte agli amministratori allo scopo di causarne le dimissioni;
• l’annientamento umano e sociale dei cittadini, attraverso la richiesta di demolizione dei beni ad essi più cari.
L’Amministrazione Comunale di Lagonegro, nel rimarcare ferma condanna e confermare la propria siderale distanza da tali comportamenti violenti, chiede alle Istituzioni, ai partiti politici ed alla società civile di assumere la stessa presa di distanza netta ed inequivocabile rispetto agli stessi.
La bonifica della vita pubblica da fenomeni dal sapore criminoso, che tanto danno fanno alla comunità, richiede l’impegno di tutte le persone di buona volontà.
Episodi del genere non possono più essere tollerati in una società civile degna di questo nome”.