Guido Miglioli: il Popolare confinato a Lavello e Pescopagano! (di Giuseppe Molinari)

Guido Miglioli nacque il 18 maggio 1879 a Castelnuovo Gherardi in provincia di Cremona da una famiglia contadina e profondamente cattolica. Si interessò presto ai problemi agricoli dei braccianti organizzando il sindacato degli agricoltori cattolici, le leghe bianche in contrapposizione a quelle socialiste.

Guido Miglioli
Guido Miglioli

Nel 1905 MIGLIOLI ed altri cattolici cremonesi fondarono il quotidiano “L’AZIONE“ pubblicato fino al 1922 quando sotto la violenza fascista dovettero chiudere. Fu l’organizzatore sindacale e politico dei contadini cattolici lottando con tenacia in difesa dei diritti per il miglioramento delle loro condizioni di lavoro e di vita.

Il nome di Guido MIGLIOLI resterà indissolubilmente legato alle grandi lotte contadine! Candidato alle elezioni politiche del 1913 fu eletto deputato ed allo scoppio della prima guerra mondiale manifestò la sua avversione all’ingresso dell’Italia in guerra. Accusato come disfattista venne violentemente attaccato dagli interventisti anche cattolici e subì un’aggressione fisica nei pressi di Montecitorio.

Guido Miglioli
Guido Miglioli

Nel 1919 aderì al Partito Popolare di Luigi Sturzo e fu rieletto al parlamento con oltre 10.000 preferenze diventando leader della corrente dí sinistra. Nel 1924 fu espulso dal PPI che non condivideva i programmi sociali e le sue simpatie nei confronti dei partiti di sinistra.

Abbandonata l’Italia alla fine del 1926 dove imperversava la violenza fascista si stabilì prima in Svizzera e poi in Francia dove nel 1940 fu arrestato dai nazisti, consegnato alla polizia italiana, rinchiuso nel carcere di Bolzano e condannato a cinque anni di confino per le sue attività antifasciste.

Venne inviato dapprima nell’isola di Lipari e successivamente in due centri della Basilicata: Lavello e Pescopagano. Questa esperienza gli permise di conoscere meglio la realtà agricola dei contadini del meridione.

MIGLIOLI giunse a Lavello nell’ottobre del 1941 ed il vecchio notabilato lavellese, come scrive Giovanna Calabrese nel libro “Nostalgia di un confino Guido MIGLIOLI e la Basilicata“ si trova improvvisamente a fare i conti con un personaggio sconosciuto ma accattivante e si circondò dell’amicizia di pochi fidati tra cui il padre Lorenzo dirigente scolastico.

Guido Miglioli
Guido Miglioli

Il primo atto che seguì l’instaurazione della forte e feconda amicizia tra il confinato politico e l’emigrato per lavoro fu la condivisione della medesima stanza nell’albergo “Littorio“ dí Lavello. In esso cominciò un dialogo continuo, intenso, proficuo che si allargò ad altri personaggi del piccolo centro. Lavello e Pescopagano gli offrirono la possibilità di riflettere sulle condizioni umane e sulle ragioni sociali che avevano soffocata la rinascita contadina.

Era quindi necessario parlare ai contadini ed ai braccianti dí Lavello di nuove tecniche per eliminare lo stato di arretratezza e di abbandono in cui viveva l’agricoltura e promuovere una nuova sensibilizzazione verso un’autentica riforma agraria. Dopo la caduta del fascismo MIGLIOLI tornò ancora a Lavello nel 1944 e 1953 sempre accolto da una folla di gente.

Fondatori della DC Lavello
Fondatori della DC Lavello

Erano autorità civili, politiche, religiose e militari non solo del posto ma anche dei paesi vicini nonché contadini, braccianti e gente comune. MIGLIOLI aveva idee determinate, grande capacità di dialogo e di umanità e soprattutto attrasse molti giovani. MIGLIOLI gettò a Lavello il seme dei cattolici democratici coinvolgendo giovani come Mauro Pennacchio, diventato poi senatore in Puglia, Marco Bisceglia poi sacerdote, e Riccardo Fasciano come scrive nel suo libro “Il fiume e la Torre“ furono con Pasquale Di Ciommo, Nicola Chiaravalle, Giovanni Coviello, Vincenzo e Tonino Di Ciommo i fondatori della Democrazia Cristiana.

L’ultimo ricordo di MIGLIOLI della Calabrese fu l’ abbraccio lungo e forte con la sua famiglia ma soprattutto il folto corteo di auto ed amici che lo accompagnarono alla stazione nella sua ultima visita a Lavello. Nell’immediato dopoguerra il nuovo partito dei cattolici la Dc rifiutò la sua iscrizione decisione di cui MIGLIOLI fu molto addolorato.

Lo slittamento verso posizioni più affini al comunismo divennero evidenti soprattutto nel dibattito epistolare che si svolse anche con toni polemici fra MIGLIOLI dalle colonne di Paese Sera e don Primo Mazzolari che rispondeva su “Democrazia“ settimanale della DC lombarda. In vista delle elezioni politiche del 1948 fondò un piccolo movimento della sinistra cristiana denominato “Movimento Cristiano per la Pace“ che confluì nelle liste del Fronte Democratico popolare social comunista, si candidò ma non venne eletto.

Residenza a Lavello di Guido Maglioli
Residenza a Lavello di Guido Maglioli

Nel 1954, gravemente malato, ricevette la visita di De Gasperi. I due erano stati ideologicamente lontani spesso in contrapposizione pur proveniendo entrambi dal cattolicesimo democratico ma avevano mantenuto un sentimento di stima reciproca. Quella visita fu di grande conforto per MIGLIOLI!

Guido Miglioli
Guido Miglioli

I due che per tutta la vita erano stati vicini e divisi, amici e nemici moriranno poco dopo quest’ultimo incontro a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro, De Gasperi il 19 agosto e MIGLIOLI morì a Milano il 24 ottobre 1954. Per sua scelta riposa nel cimitero di Soresina e l’epigrafe sulla sua tomba venne scritta da Don Primo Mazzolari “Molte le croci, unica la speranza! Il contadino ora riposa, l’idea cammina

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